RINASCIMENTO
In ambito filosofico, il periodo rinascimentale non conosce lo sviluppo di grandi sistemi o l'opera di
pensatori di rilievo; si tratta, piuttosto, di un'epoca di
sperimentazione e scandaglio alla ricerca di nuovi orientamenti.
La nuova riflessione filosofica deve essere analizzata alla luce delle
novità storico-culturali che giustificano la caratteristica attribuita
al Rinascimento quale periodo di invenzioni e scoperte;
il miglioramento delle tecniche di navigazione (attraverso la bussola)
consente la realizzazione dei grandi viaggi di esplorazione (Colombo,
Vasco de Gama), dai quali trae alimento la politica di espansionismo
dell'Europa e, al tempo stesso, l'ampliamento delle conoscenze su
paesi e popoli fino a poco tempo prima sconosciuti.
Copernico elabora l'ipotesi eliocentrica.
L'invenzione della stampa con caratteri mobili
per opera di Gutenberg consente la diffusione, in quantità illimitata
e a velocità sino ad allora impensabile, del patrimonio culturale
scritto.
Leon Battista Alberti codifica i nuovi principi prospettici
in pittura.
Lo sviluppo dell'economia commerciale e finanziaria
provoca radicali sconvolgimenti sociali; il mutamento delle tecniche
di guerra mina alla base il ruolo del ceto dei cavalieri.
Mentre il mondo del Medioevo era caratterizzato da un rigido ordine gerarchico
dei ceti e dall'egemonia della chiesa, l'epoca rinascimentale si apre
verso una società dinamica.
Il movimento di pensiero fondato da Petrarca e Boccaccio che prese poi
il nome di Umanesimo, scaturì dal rifiuto della rigida tradizione scolastica.
Il pensiero medievale appare agli umanisti arenato in cavillosità teologiche e logiche.
viene invocata, come reazione, una rinascita dallo spirito
dell'antichità.
Il movimento, che ebbe carattere prevalentemente
letterario, sorse nell'Italia del XIV secolo e da qui si diffuse in
tutta Europa.
Esponenti di rilievo in ambito filosofico furono
Francesco Petrarca, Coluccio Salutati, Leon Battista Alberti e
Lorenzo Valla in Italia, Erasmo da Rotterdam in Olanda, Tommaso Moro
in Inghilterra e Michel de Montaigne in Francia.
Il pensiero umanistico pone al centro della stia indagine l'uomo e i temi a lui
correlati (la natura, la storia, la lingua).
La denominazione che contraddistingue l'intero movimento deriva dagli studia hunzanitatis,
con riferimento al concetto dell'humanitas proprio dell'antichità
classica. Per studia humanitatis si intende, in particolare, la
costruzione di un'ampia formazione culturale che investa l'ambito
intellettuale e artistico, espresso dal modello dell'uomo universale,
il cui livello culturale costituisce la misura delle sue qualità
morali.
La filosofia italiana dell'epoca rinascimentale è fortemente
caratterizzata dal riscoperta di Platone e Platino, introdotti in
Italia dallo studioso greco Giorgio Gemisto Platone, che diede a
Cosimo de' Medici l'idea di rifondare, nel 1459, l'Accademia platonica
a Firenze.
Gli esponenti di maggior rilievo del platonismo
rinascimentale furono Marsilio Ficino e Pico della Mirandola.
Attraverso le traduzioni e gli scritti di Ficino, la conoscenza di
Platone si diffuse in tutta Europa.
La sua filosofia si ricollega, in
particolare, alla dottrina neoplatonica dell'emanazione e al
significato del Bello.
L'aristotelismo, che ebbe il suo centro a
Padova, conosce un rinnovamento. Fra i suoi rappresentanti si
collocano Pietro Pomponazzi e Jacopo Zabarella.
Anche la filosofia
della natura vive un periodo aureo. Accanto a Giordano Bruno, il più
completo pensatore dell'epoca, si annoverano Bernardino Telesio,
Francesco Patrizi e Tommaso Campanella.
Uno degli esiti di maggior
rilievo del Rinascimento è da ricercarsi nella costituzione dei
fondamenti delle moderne scienze della natura sulla base di un nuovo
concetto di scienza e di una nuova coscienza dei metodi.
Secondo Giovanni Keplero e Galileo Galilei la scienza tratta di rapporti
quantitativi, determinabili numericamente, e pone da parte i
tradizionali interrogativi intorno all'essenza.
Francesco Bacone vede l'origine del progresso della civiltà nello sviluppo di scienza e
tecnica al servizio del benessere dell'uomo.
Nel nuovo ambito della filosofia dello stato e della filosofia del diritto, così come vengono
teorizzate da Jean Bodin, Ugo Grozio e Johannes Althusius, i concetti
di diritto naturale, contratto sociale e sovranità occupano una
posizione di primo piano.
Dal suo particolare punto di vista, Niccolò Machiavelli sostiene l'effettiva separazione della politica dalla
morale.
Con la Riforma promossa da Martin Lutero la crisi spirituale
interessò, infine, anche la chiesa cristiana.
La riforma causò profondi mutamenti in ambito spirituale e religioso, nell'assetto
politico dell'Europa e nella compagine socioeconomica; ebbe grande
influenza anche nella forma elaborata in Svizzera a opera di Ulrich
Zwingli e di Giovanni Calvino (dottrina della predestinazione; rigida
etica del lavoro).