La civiltà che fiorì in Egitto è una delle più antiche e suole essere suddivisa in alcuni periodi fondamentali:
l'Antico (2900-2040 a.C.),
il Medio (2040-1537 a.C.),
e il Nuovo Regno (1536- 715 a.C.), con due
periodi intermedi; a questi si aggiunge un'Epoca tarda (fino al 332 a.C.).
L'universo religioso della civiltà faraonica è Popolato da un numero considerevole di divinità, specifiche delle singole tribù stanziate in origine in quei territori e riunitesi in un momento successivo, dopo la fusione di quelle stesse tribù nei due grandi regni dell'Alto e Basso Egitto.
Di particolare importanza sono le divinità solari. Nel corso del tempo il mondo degli dei egizi subisce una serie di trasformazioni e combinazioni. Durante l'epoca del Nuovo Regno, per esempio, il dio-sole Re si fonde con il dio creatore Ammone, costituendo un'unica divinità, Amèn-Re (i sovrani portano il titolo di "figlio "di re").
In un secondo momento, la funzione di dio dei morti rivestita da Re viene assunta da Osiride.
Maat simboleggia l'ordine cosmico. Più tardi, "maat" assumerà anche il valore di verità o di sincera conoscenza di sé. Il padre di lei, Ptah, era dio protettore degli artisti e degli artigiani, Hator la dea dell'amore e della gioia.
Intorno al 1360 il faraone EKHNATON (Amenofi IV.) tentò di imporre una forma di
rigido monoteismo.
Tale riforma comportava il rifiuto del culto di una divinità primigenia (p. es. Ammone)
accanto ad altre, imponendo l'adorazione esclusiva del dio Aton (disco solare).
Il seguente brano è tratto dal suo Inno al sole:
«Per quanto numerose siano le tue opere, esse rimangono celate
agli uomini, tu, unico dio, al di fuori del quale non ne esistono altri.
Tu poni ogni individuo al suo compito, provvedi ai suoi bisogni,
ognuno ha di che nutrirsi, fissato è il tempo della sua vita terrena.»
Osiride, in origine dio della fertilità, dal mito viene messo in rapporto con il regno dei morti per mezzo delle arti di Iside, sua moglie e sorella, che lo fa resuscitare.
Il Libro dei morti descrive l'arrivo del defunto nell'oltretomba, dove ha luogo una sorta di udienza. alla presenza di Osiride in veste di agiudice, il dio dei morti Anubi pesa il cuore della persona in attesa di giudizio su una bilancia, che porta sull'altro piatto la verità (ma' at) Thoth, dio lunare e della saggezza, annota la sentenza.
La conservazione del corpo per mezzo della mummificazione ha lo scopo di preservare la forza vitale dell'anima (ka). Lo spirito (ba) dei retti si congiunge, dopo la morte, con Osiride.
I suoi seguaci vengono denominati zoroastri e, a partire dalla diffusione dell'Islam, parsi.
Ahura Mazdà è la divinità suprema, creatrice e onnisciente.
A lui si affiancano i santi immortali:
l'Ordine Universale, (Amesha Spenta), personificazione dell'essere divino,
il Buon Pensiero (Vohu Manah),
la Sovranità,
la Devozione (Armaitl),
l'Integrità,
l'Immortalità.
che, secondo la loro stessa definizione,
rappresentano il Bene e il Male
nel pensiero, nella parola e nell'azione.
Coloro che agiscono rettamente hanno scelto,
fra questi, il giusto.»
Le forze del Male sono la menzogna, il cattivo pensiero
e la violenza.
Anche gli antichi dei (daèva) sono potenze del male,
che cercano di allontanare gli uomini dalla saggezza e dall'ordine
(asha).
Zarathushtra ritiene che l'uomo sia caratterizzato da
un'esistenza fisica, corporea, e da una spirituale e si trovi a
dover scegliere fra il Bene e il Male;
con una scelta corretta ogni individuo può contribuire alla lotta
per il trionfo del Bene.
Nell'ultima fase della creazione avrà luogo un giudizio universale,
durante il quale ognuno dovrà rendere conto dei propri pensieri e
delle proprie azioni.
Con l'instaurazione del Buon Pensiero e del Giusto Ordine
si compirà, in ultimo, il decantato regno di Ahura Mazdà.