Riepilogo Istituzioni e altri organi dell'UE

L'UE ha una struttura istituzionale unica nel suo genere:

  • le priorità generali dell'UE sono fissate dal Consiglio europeo, che riunisce i leader politici a livello nazionale ed europeo
  • i deputati europei, eletti direttamente, rappresentano i cittadini nel Parlamento europeo
  • gli interessi globali dell'UE sono promossi dalla Commissione europea, i cui membri sono nominati dai governi nazionali
  • i governi difendono i rispettivi interessi nazionali in seno al Consiglio dell'Unione europea.

Definire i programmi

1. Il Consiglio europeo
definisce gli orientamenti politici generali dell'UE ma non ha il potere di approvare la legislazione. Guidato da un presidente, costituito dai capi di Stato o di governo dei paesi membri e dal presidente della Commissione, si riunisce per alcuni giorni almeno ogni 6 mesi.

Processo legislativo

Sono 3 le principali istituzioni che partecipano al processo legislativo nell'UE:

2. Il Parlamento europeo, che rappresenta i cittadini dell'UE ed è eletto direttamente da essi
3. Il Consiglio dell'Unione europea, che rappresenta i governi dei singoli Stati membri; è costituito dai ministri delle rispettive materie e la presidenza del Consiglio è assicurata a rotazione dagli Stati membri
4. La Commissione europea, che rappresenta gli interessi dell'Europa nel suo complesso.

Queste tre istituzioni elaborano insieme, mediante la "procedura legislativa ordinaria" (l'ex "procedura di codecisione"), le politiche e le leggi che si applicano in tutta l'UE. In linea di principio, la Commissione propone i nuovi atti legislativi, che il Parlamento europeo e il Consiglio devono adottare. La Commissione e i paesi membri applicano poi le norme, e la Commissione si assicura che vengano applicate e fatte rispettare correttamente.

Altre istituzioni dell'UE

Altre 3 istituzioni svolgono un ruolo fondamentale:

5. La Banca centrale europea è responsabile per la politica monetaria uropea
6. La Corte di giustizia fa rispettare il diritto europeo
7. La Corte dei conti verifica il finanziamento delle attività dell'UE.

I poteri e le responsabilità di tutte queste istituzioni sono sanciti dai trattati, che sono alla base di tutte le attività dell'UE e stabiliscono inoltre le regole e le procedure che le sue istituzioni devono seguire. I trattati sono approvati dai capi di Stato e/o di governo di tutti i paesi membri e ratificati dai loro parlamenti.

L'UE possiede una serie di altre istituzioni e organismi interistituzionali che svolgono funzioni specializzate:

  • Il Comitato economico e sociale europeo rappresenta la società civile, i datori di lavoro e i lavoratori
  • Il Comitato delle regioni rappresenta le autorità regionali e locali
  • La Banca europea per gli investimenti finanzia i progetti d'investimento dell'UE e sostiene le piccole e medie imprese attraverso il Fondo europeo per gli investimenti
  • Il Mediatore europeo indaga sulle denunce relative a casi di cattiva amministrazione da parte degli organi e delle istituzioni dell'UE
  • Il Garante europeo per la protezione dei dati salvaguarda la riservatezza dei dati personali dei cittadini
  • L'Ufficio delle pubblicazioni pubblica informazioni sull'UE
  • L'Ufficio europeo di selezione del personale seleziona il personale delle istituzioni e degli altri organi dell'UE
  • La Scuola europea di amministrazione offre al personale dell'UE una formazione in settori specifici
  • Una serie di agenzie specializzate e organi decentrati svolgono compiti tecnici, scientifici e di gestione
  • Il Servizio europeo per l'azione esterna (EEAS) assiste l'Alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, attualmente Catherine Ashton, che presiede il consiglio Affari esteri, guida la politica estera e di sicurezza comune e vigila sulla coerenza e il coordinamento dell'azione esterna dell'UE.

Sito dell'Unione Europea




1. Il Consiglio europeo (formato dai capi di stato o di governo)

Le riunioni del Consiglio europeo sono essenzialmente dei vertici durante i quali i leader dell'UE definiscono le priorità politiche e le principali iniziative. In genere sono previste quattro sessioni l'anno, presiedute da un presidente permanente.

Di cosa si occupa?
Il Consiglio europeo ha una duplice funzione: definire gli orientamenti e le priorità politiche generali dell'UE e gestire questioni complesse o delicate che non possono essere risolte a livello di cooperazione intergovernativa.
Sebbene influenzi l'agenda politica dell'UE, non può approvare atti legislativi.

Chi ne fa parte?
Il Consiglio europeo è composto dai capi di Stato o di governo dei paesi membri, dal presidente della Commissione e dal Presidente del Consiglio europeo stesso, che presiede le sessioni. Anche l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza partecipa ai lavori.

Chi è il presidente del Consiglio europeo?
Il presidente del Consiglio europeo è il polacco Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo dal 1º dicembre 2014, il mandato dura due anni e mezzo ed è rinnovabile una volta sola.

Quando e dove si riunisce?
Si riunisce almeno ogni sei mesi, sebbene in caso di necessità il presidente possa convocare una riunione straordinaria. Generalmente le sessioni del Consiglio hanno luogo a Bruxelles.

Come prende le decisioni?
Il Consiglio europeo decide per consenso, salvo diversa disposizione dei trattati. In alcuni casi adotta decisioni all'unanimità o a maggioranza qualificata, a seconda di quanto previsto dal trattato. I presidenti del Consiglio europeo e della Commissione e l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza non possono votare.

Breve storia del Consiglio europeo
Il Consiglio europeo fu creato nel 1974 come sede informale di discussione tra i leader dell'UE. Ben presto è divenuto l'organo che stabilisce gli obiettivi e le priorità dell'UE.
Nel 1992 gli è stato conferito uno status informale e nel 2009 è diventato una delle sette istituzioni ufficiali dell'UE.






2. Parlamento europeo

Eletti direttamente a suffragio universale ogni 5 anni, i membri del Parlamento europeo rappresentano i cittadini dell'UE. Il Parlamento, insieme al Consiglio (dei ministri) dell'Unione europea, è una delle principali istituzioni legislative dell'UE.

Il Parlamento europeo ha tre funzioni principali:
  - discutere e approvare le normative europee congiuntamente al Consiglio
  - controllare le altre istituzioni dell'UE, in particolare la Commissione, per accertarsi che agiscano democraticamente
  - discutere e adottare il bilancio dell'UE congiuntamente al Consiglio.

- Calendario annuale
- L'approvazione della legislazione europea


In diversi settori, come la tutela dei consumatori e l'ambiente, il Parlamento lavora congiuntamente al Consiglio (che rappresenta i governi nazionali) per discutere il contenuto delle norme dell'UE e adottarle ufficialmente. Tale processo è chiamato "procedura legislativa ordinaria" (ex "procedura di codecisione").

Il trattato di Lisbona (Approvato nel 2007 ed entrato in vigore nel 2009) ha ampliato la gamma di politiche in cui viene applicata la nuova procedura legislativa ordinaria, dando così al Parlamento un maggiore potere di influenzare il contenuto delle norme in settori quali l'agricoltura, la politica energetica, l'immigrazione e i fondi dell'UE.
L'approvazione del Parlamento è inoltre necessaria per alcune decisioni importanti, come l'adesione di nuovi paesi all'UE.

Il controllo democratico
Il Parlamento esercita la propria influenza sulle altre istituzioni europee in diversi modi.
  - Quando una nuova Commissione entra in carica, i 28 membri, uno per ogni paese dell'UE, non possono assumere le loro funzioni senza l'approvazione del Parlamento. Questo non può però bocciare un singolo candidato, ma deve respingere la Commissione nel suo insieme.
  - Il Parlamento può inoltre richiedere le dimissioni della Commissione durante il suo mandato, approvando una "mozione di censura".
  - Il Parlamento esercita il controllo sulla Commissione tramite l'esame delle relazioni che essa gli sottopone e interrogando i Commissari. Le commissioni parlamentari svolgono un ruolo importante a questo proposito.
  - Gli eurodeputati esaminano le petizioni presentate dai cittadini e istituiscono commissioni d'inchiesta.
  - Quando i leader nazionali si incontrano ai vertici del Consiglio europeo, il Parlamento esprime il proprio parere sui problemi all'ordine del giorno.

Il potere di bilancio
  - Il Parlamento adotta il bilancio annuale dell'UE congiuntamente al Consiglio dell'Unione europea.
  - Un'apposita commissione parlamentare verifica come vengono spese le risorse di bilancio e prepara il voto con cui ogni anno il Parlamento decide se approvare il modo in cui la Commissione ha gestito il bilancio dell'anno precedente.

Struttura
  - Il numero di eurodeputati per ogni paese è approssimativamente calcolato in funzione della popolazione di ciascuno di essi. Il trattato di Lisbona stabilisce che nessun paese può avere meno di 6 o più di 96 deputati.
  - I gruppi parlamentari sono organizzati in base allo schieramento politico, non in base alla nazionalità.

La Sede del Parlamento
  - Il Parlamento europeo dispone di tre sedi: Bruxelles (Belgio), Lussemburgo e Strasburgo (Francia).
Lussemburgo è la sede degli uffici amministrativi.
Le riunioni dell'intero Parlamento, note come "sessioni plenarie", si svolgono a Strasburgo e a Bruxelles. Anche le riunioni delle commissioni si svolgono a Bruxelles.






3. Consiglio (dei Ministri) dell'Unione europea

Il Consiglio dell'Unione europea, detto anche Consiglio dei Ministri UE, è l'istituzione in seno alla quale i ministri di tutti i paesi dell'UE si riuniscono per adottare le normative e coordinare le politiche.
Non va confuso con:
  - il Consiglio europeo: un'altra istituzione dell'UE, che riunisce i capi di Stato e di governo all'incirca quattro volte l'anno per discutere le priorità politiche dell'Unione
  - il Consiglio d'Europa: non è un'istituzione dell'UE.

Di cosa si occupa?
  - Approva la legislazione dell'UE
  - Coordina le politiche economiche generali dei paesi membri
  - Firma accordi tra l'UE e gli altri paesi
  - Approva il bilancio annuale dell'UE
  - Elabora la politica estera e di difesa dell'UE
  - Coordina la cooperazione fra i tribunali e le forze di polizia nazionali dei paesi membri.


1. Approvazione della legislazione dell'UE
Il Consiglio e il Parlamento europeo prendono congiuntamente la decisione finale sulle proposte legislative presentate dalla Commissione.

2. Coordinamento delle politiche economiche
I paesi dell'UE si sono accordati per dotare l'Europa di una politica economica globale, coordinata dai rispettivi ministri dell'Economia e delle Finanze.
Inoltre si sono posti l'obiettivo di creare nuovi posti di lavoro e migliorare l'istruzione, la sanità e la previdenza sociale. Pur rimanendo responsabili delle rispettive politiche nazionali in questi settori, i paesi membri possono trovare accordi su obiettivi comuni e condividere le loro esperienze.

3. Firma di accordi internazionali
Il Consiglio firma accordi per conto dell'UE in diversi settori, come l'ambiente, il commercio, lo sviluppo, il settore tessile, la pesca, la scienza, la tecnologia e i trasporti.

4. Approvazione del bilancio dell'UE
L'ammontare delle spese che l'UE può sostenere ogni anno viene deciso congiuntamente dal Consiglio e dal Parlamento europeo.

5. Politica estera e di difesa
I governi nazionali mantengono tutte le competenze in queste materie, ma cooperano per sviluppare una cosiddetta politica estera e di sicurezza comune. È principalmente in seno al Consiglio che ha luogo tale cooperazione.
L'UE non ha un esercito, ma per una risposta più veloce ai conflitti internazionali e ai disastri naturali, alcuni paesi dell'UE forniscono truppe per una forza di reazione rapida, che si limita tuttavia a interventi umanitari, azioni di salvataggio e mantenimento della pace.

6. Giustizia
I cittadini dell'UE devono avere pari condizioni di accesso alla giustizia in qualsiasi paese dell'UE. All'interno del Consiglio, i ministri della Giustizia si impegnano a garantire che una sentenza emessa da un paese dell'UE, ad esempio in materia di divorzio, venga riconosciuta in tutti gli altri paesi membri.
I ministri dell'Interno e della Giustizia coordinano il controllo delle frontiere esterne dell'UE e la lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata internazionale.


I membri del Consiglio
Non ci sono membri fissi. In occasione di ogni riunione del Consiglio, ciascun paese è rappresentato dal ministro responsabile della materia trattata in quell'occasione, ad esempio il ministro dell'Ambiente sarà presente durante la seduta in cui si discuterà di questioni ambientali. Quella riunione prenderà quindi il nome di Consiglio "Ambiente".

Chi presiede le sedute?
Il Consiglio dei ministri degli Esteri ha un presidente permanente, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'UE
Tutte le altre riunioni del Consiglio sono presiedute dal ministro competente del paese che in quel momento esercita la presidenza di turno dell'UE.
Ad esempio, se il Consiglio "Ambiente" deve riunirsi nel momento in cui l'Estonia esercita la presidenza, sarà presieduto dal ministro dell'Ambiente estone.

Presidenze nel periodo 2011-2020
    - Ungheria: gennaio-giugno 2011
    - Polonia: luglio-dicembre 2011
    - Danimarca: gennaio-giugno 2012
    - Cipro: luglio-dicembre 2012
    - Irlanda: gennaio-giugno 2013
    - Lituania: luglio-dicembre 2013
    - Grecia: gennaio-giugno 2014
    - Italia: luglio-dicembre 2014
    - Lettonia: gennaio-giugno 2015
    - Lussemburgo: luglio-dicembre 2015
    - Paesi Bassi: gennaio-giugno 2016
    - Slovacchia: luglio-dicembre 2016
    - Malta: gennaio-giugno 2017
    - Regno Unito: luglio-dicembre 2017
    - Estonia: gennaio-giugno 2018
    - Bulgaria: luglio-dicembre 2018
    - Austria: gennaio-giugno 2019
    - Romania: luglio-dicembre 2019
    - Finlandia: gennaio-giugno 2020


Modalità di voto
Di norma, il Consiglio adotta le decisioni a maggioranza qualificata. Quanto più numerosa è la popolazione di un paese, tanto maggiore è il numero di voti di cui tale paese dispone; vi è tuttavia una ponderazione a favore dei paesi con meno abitanti:
  - Germania, Francia, Italia e Regno Unito: 29 voti
  - Spagna e Polonia: 27
  - Romania: 14
  - Paesi Bassi: 13
  - Belgio, Repubblica ceca, Grecia, Ungheria e Portogallo: 12
  - Austria, Bulgaria e Svezia: 10
  - Danimarca, Irlanda, Lituania, Slovacchia e Finlandia: 7
  - Cipro, Estonia, Lettonia, Lussemburgo e Slovenia: 4
  - Malta: 3
  - TOTALE: 345

Durante le votazioni del Consiglio, si applica la "maggioranza qualificata", che si raggiunge se:
la maggioranza (a volte anche due terzi) dei 28 paesi dell'UE vota a favore
sono espressi almeno 255 voti su 345.
Inoltre, un paese membro può chiedere di verificare che la maggioranza rappresenti almeno il 62% della popolazione totale. Se così non è, la decisione non potrà essere adottata.
Nelle votazioni riguardanti questioni di sicurezza, affari esteri e imposizione fiscale, le decisioni del Consiglio devono essere prese all'unanimità. In altre parole, ogni paese membro ha diritto di veto.

A partire dal 2014 è stato introdotto un sistema di votazione "a doppia maggioranza".
per cui una decisione a maggioranza qualificata dovrà avere il supporto del 55% degli Stati membri (minimo di 15) che rappresentino il 65% della popolazione europea, in caso di proposta di atto presentato dalla Commissione, o del 72% degli Stati membri (20/27), che rappresentino sempre il 65% della popolazione europea, qualora la proposta non abbia origine dalla Commissione o dall'Alto rappresentante. Viene tuttavia previsto un ulteriore periodo transitorio, che terminerà il 31 marzo 2017, durante il quale ogni Stato, per la singola delibera, potrà richiedere l'applicazione del metodo di ponderazione dei voti.

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4. Commissione europea

La Commissione europea è una delle principali istituzioni dell'Unione europea.
  - La Commissione rappresenta e tutela gli interessi dell'UE nel suo insieme.
  - Prepara le proposte per nuove normative europee.
  - Gestisce il lavoro quotidiano per l'attuazione delle politiche UE e l'assegnazione dei fondi.

Struttura
I 28 Commissari, uno per ogni paese dell'UE, rappresentano la guida politica della Commissione durante il mandato di cinque anni. Il Presidente attribuisce a ogni Commissario la responsabilità per settori politici specifici.

L'attuale Presidente della Commissione europea è Il lussemburghese Jean-Claude Juncker che ha assunto questa carica il 1º novembre 2014.
Il Presidente viene nominato dal Consiglio europeo. Il Consiglio inoltre, d'accordo con il Presidente eletto, designa gli altri Commissari.
La designazione di tutti i Commissari, compreso il Presidente, è soggetta all'approvazione del Parlamento europeo. Durante il mandato, essi sono responsabili dinanzi al Parlamento, che ha la competenza esclusiva di destituire la Commissione.
Il lavoro quotidiano della Commissione è svolto dai suoi funzionari, ovvero personale amministrativo, giuristi, economisti, traduttori, interpreti, personale di segreteria ecc... strutturati in servizi chiamati Direzioni generali (DG).
Il termine "Commissione" si riferisce ai 28 Commissari, al personale permanente o all'istituzione stessa.

Compiti
La Commissione rappresenta e tutela gli interessi dell'UE nel suo insieme. Sovrintende ed esegue le politiche dell'UE:

  - propone atti legislativi al Parlamento e al Consiglio
  - gestisce il bilancio dell'UE e attribuisce i finanziamenti
  - vigila sull'applicazione del diritto dell’UE (congiuntamente alla Corte di giustizia)
  - rappresenta l'Unione europea a livello internazionale, per esempio nei negoziati con paesi terzi per la conclusione di accordi.

1. Proporre atti legislativi
La Commissione ha il "diritto d'iniziativa", ossia può proporre atti legislativi con l'obiettivo di difendere gli interessi dell'UE e dei suoi cittadini nelle questioni che non possono essere gestite efficacemente a livello nazionale, regionale o locale (principio di sussidiarietà).
Quando la Commissione avanza una proposta, cerca di soddisfare la più ampia gamma di interessi. Per gli aspetti tecnici, la Commissione si avvale della consulenza di esperti attraverso i suoi vari comitati e gruppi di lavoro. La Commissione può anche avviare consultazioni pubbliche.
I servizi della Commissione redigono una proposta di atto legislativo. Se la proposta trova concordi almeno 14 dei 27 Commissari, questa viene poi presentata al Consiglio e al Parlamento. Dopo aver discusso e modificato la proposta, decidono se approvarla o meno.

2. Gestire il bilancio dell'UE e attribuire i finanziamenti
Congiuntamente al Consiglio e al Parlamento, la Commissione stabilisce le priorità di spesa a lungo termine dell'UE all'interno del "quadro finanziario" dell'Unione. Prepara inoltre un bilancio annuale da fare approvare al Parlamento e al Consiglio e controlla come i fondi stanziati dall'UE vengono spesi, ad esempio dalle agenzie e dalle amministrazioni nazionali e regionali. La gestione del bilancio da parte della Commissione viene esaminata dalla Corte dei conti.
La Commissione gestisce i fonti per le politiche dell'UE (ad esempio lo sviluppo agricolo e rurale) e programmi come l'"Erasmus" (programma di scambio studentesco).

3. Applicare il diritto dell'UE
In qualità di "custode dei trattati", la Commissione verifica che ogni paese membro applichi correttamente il diritto dell'UE.
Se ritiene che un governo nazionale non stia applicando il diritto dell'UE, la Commissione invia in primo luogo una lettera ufficiale chiedendo al governo interessato di correggere il problema. In ultima istanza, la Commissione sottopone il caso alla Corte di giustizia. La Corte può infliggere sanzioni e le sue decisioni sono vincolanti per gli Stati membri e le istituzioni dell'UE.

4. Rappresentare l'UE sulla scena internazionale
La Commissione fa da portavoce a tutti i paesi dell'UE presso le organizzazioni internazionali come l'Organizzazione mondiale del commercio.
La Commissione si occupa inoltre di negoziare gli accordi internazionali per conto dell'UE, come l'accordo di Cotonou (riguardo gli aiuti e il commercio tra l'UE e i paesi in via di sviluppo dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico).

Sede
La Commissione ha sede a Bruxelles e a Lussemburgo e dispone di uffici (rappresentanze) in tutti i paesi dell'UE, nonché di delegazioni in diverse capitali del mondo.






5. La procedura legislativa ordinaria

La procedura di codecisione, introdotta dal trattato di Maastricht sull'Unione europea (1992), è stata ampliata e adeguata dal trattato di Amsterdam (1999) per rafforzarne l'efficacia. Con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona il 1° dicembre 2009, tale procedura, ribattezzata procedura legislativa ordinaria, è diventata la principale procedura legislativa del sistema decisionale dell'UE

La procedura legislativa ordinaria conferisce lo stesso peso al Parlamento europeo e al Consiglio dell'Unione in numerosi ambiti (ad esempio, governance economica, immigrazione, energia, trasporti, ambiente, protezione dei consumatori, ecc.). La stragrande maggioranza delle leggi comunitarie è adottata congiuntamente dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

La Commissione trasmette la sua proposta al Parlamento e al Consiglio.

  - Essi la esaminano e ne discutono due volte di seguito.
  - Se dopo la seconda lettura non riescono a trovare un accordo, la proposta viene deferita a un comitato di conciliazione, composto da un egual numero di rappresentanti del Consiglio e del Parlamento.
  - Anche i rappresentanti della Commissione assistono alle riunioni del suddetto comitato, contribuendo alla discussione.
  - Una volta che il comitato giunge a un accordo, il testo approvato è trasmesso al Parlamento e al Consiglio per essere sottoposto a una terza lettura, affinché possano adottarlo come testo legislativo.
  - Affinché il testo possa essere adottato, è indispensabile l'accordo finale di entrambe le istituzioni.
  - Anche se un testo comune è approvato dal comitato di conciliazione, il Parlamento europeo può comunque respingere l'atto proposto alla maggioranza dei voti espressi.

Descrizione della procedura legislativa
- A grandi linee, la procedura legislativa ordinaria si svolge come segue:
di norma, è la Commissione a presentare una proposta di atto legislativo. Tuttavia, anche il Parlamento europeo può adottare un'iniziativa legislativa e, nel caso dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, la proposta può essere formulata o dalla Commissione o da un quarto degli Stati membri. Una richiesta di adozione di un atto legislativo può essere formulata anche dalla Corte di giustizia o dalla Banca europea per gli investimenti e una raccomandazione inerente a un atto legislativo può provenire dalla Banca centrale europea.
- La proposta legislativa è trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio e notificata ai parlamenti degli Stati membri.
- Entro un termine di otto settimane i parlamenti nazionali possono inviare al Presidente del Parlamento europeo, al Consiglio e alla Commissione un parere motivato circa la conformità o meno della proposta di atto legislativo con il principio di sussidiarietà.

Prima lettura
- Il Parlamento adotta la sua posizione sulla proposta legislativa in prima lettura, per la quale non è previsto un limite di tempo.

- Il relatore del Parlamento elabora un progetto di relazione che viene discusso con i gruppi politici e modificato dalla Commissione o dalle commissioni parlamentari competenti.

- Il Parlamento adotta la sua posizione in Aula a maggioranza semplice.

- La posizione del Parlamento può contenere emendamenti alla proposta legislativa originaria.

- Se la posizione non contiene emendamenti e se anche il Consiglio accoglie la proposta originaria della Commissione, l'atto è adottato dal Consiglio a maggioranza qualificata e quindi firmato dai Presidenti del Parlamento europeo e del Consiglio e pubblicato nella Gazzetta ufficiale.

Se il Parlamento adotta la sua posizione con emendamenti:
- il Consiglio approva tutti gli emendamenti e non modifica ulteriormente la proposta originaria della Commissione: l'atto è adottato dal Consiglio a maggioranza qualificata e quindi firmato e pubblicato;

- il Consiglio non approva tutti gli emendamenti o li respinge: il Consiglio adotta la sua posizione a maggioranza qualificata e la trasmette al Parlamento per una seconda lettura. Il Consiglio è tenuto a illustrare circonstanziatamente i motivi che l'hanno indotto ad adottare la sua posizione. La Commissione informa il Parlamento della sua posizione.

Seconda lettura
- In seconda lettura, il Parlamento esamina la posizione del Consiglio. Entro un termine di tre mesi (prorogabile a quattro mesi), esso può:

- approvare la posizione del Consiglio o non pronunciarsi entro il termine stabilito: l'atto in questione si considera adottato ed è quindi firmato e pubblicato;

- respingere la posizione del Consiglio, alla maggioranza assoluta dei membri: la procedura è definitivamente conclusa;

- proporre emendamenti alla posizione del Consiglio, alla maggioranza assoluta dei membri: la posizione del Parlamento viene trasmessa al Consiglio e alla Commissione. Il Consiglio dispone di tre mesi (prorogabili a quattro mesi) per agire.

- Se il Consiglio approva gli emendamenti del Parlamento, l'atto in questione si considera adottato ed è quindi firmato e pubblicato.
- Se il Consiglio non accoglie tutti gli emendamenti del Parlamento, ne informa quest'ultimo ed entro sei settimane viene avviata la procedura di conciliazione.

Conciliazione e terza lettura
- I testi che non è stato possibile adottare in prima o seconda lettura formano l'oggetto di una procedura di conciliazione.

- È convocato un comitato di conciliazione che riunisce i rappresentanti dei 27 Stati membri e altrettanti deputati al Parlamento europeo, questi ultimi raggruppati in una delegazione parlamentare che rispecchia l'importanza relativa dei gruppi politici.

- Il comitato, che esamina la posizione del Consiglio e gli emendamenti approvati dal Parlamento in seconda lettura, dispone di sei settimane (che possono essere prorogate a otto) per trovare un compromesso ed elaborare un progetto comune.

- Se il comitato di conciliazione non trova un accordo su un testo comune nel termine previsto, l'atto in questione si considera non adottato e la procedura è conclusa.

- Se il comitato di conciliazione approva il testo comune, quest'ultimo è sottoposto all'approvazione del Consiglio e del Parlamento. Il Consiglio e il Parlamento dispongono di sei settimane (che possono essere prorogate a otto) per approvarlo; il Consiglio delibera a maggioranza qualificata e il Parlamento alla maggioranza dei voti espressi. Una volta approvato da entrambe le istituzioni, il testo è firmato e pubblicato.

Sintesi della procedura legislativa ordinaria

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6. La Corte di giustizia dell'Unione europea

la Corte di giustizia interpreta il diritto dell'UE perchè esso venga applicato allo stesso modo in tutti i paesi dell'UE. Si occupa inoltre di giudicare le controversie tra i governi dei paesi membri e le istituzioni dell'UE. Anche i privati cittadini, le imprese o le organizzazioni possono portare un caso all'attenzione della Corte se ritengono che un'istituzione dell'UE abbia leso i loro diritti.

Struttura
La Corte di giustizia è costituita da un giudice per ciascuno Stato membro.
La Corte si avvale di otto avvocati generali che hanno il compito di presentare pareri motivati sulle cause sottoposte al giudizio della Corte. Essi devono svolgere tale compito pubblicamente e con assoluta imparzialità.
I giudici e gli avvocati generali rimangono in carica per un periodo rinnovabile di sei anni e sono designati di comune accordo dai governi degli Stati membri.
Per coadiuvare la Corte di giustizia nell'esame del gran numero di cause proposte e per offrire ai cittadini una maggiore tutela giuridica, è stato istituito il Tribunale, che si pronuncia su cause presentate da privati cittadini, imprese e alcune organizzazioni, e sui casi in materia di concorrenza.
Il Tribunale della funzione pubblica si pronuncia in merito alle controversie tra l'UE e i suoi dipendenti.

Le competenze della Corte
Le categorie più comuni di cause sulle quali la Corte deve pronunciarsi sono cinque:

  1. il rinvio pregiudiziale, ovvero quando i tribunali nazionali chiedono alla Corte di giustizia di interpretare un determinato punto del diritto dell'UE
  2. il ricorso per inadempimento, presentato qualora uno Stato membro non applichi il diritto dell'UE
  3. il ricorso di annullamento, presentato qualora si ritenga che il diritto dell'UE violi i trattati o i diritti fondamentali dell'UE
  4. il ricorso per carenza, presentanto qualora un'istituzione dell'UE si astenga dall'obbligo di prendere decisioni
  5. ricorsi diretti presentati da privati cittadini, imprese od organizzazioni contro le decisioni o le azioni dell'UE.

1. Il rinvio pregiudiziale I tribunali nazionali hanno la responsabilità di garantire, nei rispettivi Stati membri, la corretta applicazione del diritto dell'UE. Vi è il rischio però che tribunali di Stati membri diversi diano un’interpretazione non uniforme della normativa dell’UE.
Per evitare tale disparità esiste la cosiddetta "procedura di rinvio pregiudiziale". In caso di dubbi sull’interpretazione o sulla validità di una normativa dell'UE, il giudice nazionale può, e talvolta deve, rivolgersi alla Corte per un parere. Tale parere è detto "pronuncia pregiudiziale".

2. Il ricorso per inadempimento
La Commissione può avviare questo tipo di procedimento se ha motivo di credere che uno Stato membro non ottemperi agli obblighi cui è tenuto in forza del diritto dell’UE. Il procedimento può essere avviato anche da un altro Stato membro.
In entrambi i casi la Corte fa i debiti accertamenti, quindi si pronuncia. Se la Corte accerta l'inadempimento, lo Stato è tenuto a porvi fine immediatamente. Se la Corte ritiene che lo Stato membro non abbia rispettato la sua sentenza, può imporgli una sanzione economica.

3. Il ricorso di annullamento
Se uno degli Stati membri, il Consiglio, la Commissione o, a certe condizioni, il Parlamento reputa illegittima una data norma del diritto dell'UE, può chiederne l’annullamento alla Corte.
Anche i privati possono proporre "ricorsi di annullamento", per annullare un atto giuridico che li riguardi direttamente e individualmente e arrechi loro pregiudizio.
Se il ricorso è fondato, ossia l’atto è stato effettivamente adottato in violazione delle forme sostanziali o dei trattati, la Corte lo dichiara nullo e non avvenuto.

4. Il ricorso per carenza
Il trattato stabilisce che, in determinate circostanze, il Parlamento, il Consiglio e la Commissione debbano prendere decisioni. Se essi si astengono da tale obbligo, gli Stati membri e le altre istituzioni dell’UE e, a talune condizioni, anche i privati cittadini o le imprese possono adire la Corte per far constatare ufficialmente detta carenza.

5. Ricorsi diretti
Qualsiasi individuo o impresa che abbia subito un danno in conseguenza dell’azione o dell'inazione dell'UE o del suo personale può introdurre una causa dinanzi al Tribunale per chiedere un risarcimento.


Com'è organizzato il lavoro della Corte
Per ogni caso sottoposto al giudizio della Corte vengono designati un giudice e un avvocato generale.
Il procedimento si divide poi in due fasi: fase scritta e fase orale.

1. Fase scritta
Nella prima fase, le parti coinvolte presentano documenti scritti al giudice incaricato. Il giudice redige quindi una relazione in cui riassume il contenuto di tali documenti e gli aspetti giuridici della controversia.

2. Fase orale
La seconda fase è costituita dalla pubblica udienza. A seconda della complessità della causa, l'udienza può avere luogo dinanzi a una sezione di tre, cinque o 13 giudici o in presenza della Corte in seduta plenaria. Durante l'udienza, gli avvocati delle parti sono sentiti dai giudici e dall'avvocato generale che possono rivolgere loro le domande che ritengono opportune.
L'avvocato generale espone quindi le sue conclusioni. Dopodichè, i giudici deliberano ed emettono la sentenza.
Gli avvocati generali sono tenuti a esprimere il loro parere su una causa solo se la Corte ritiene che detta causa sollevi un nuovo elemento di diritto. La Corte non si attiene necessariamente al parere dell'avvocato generale.
Le sentenze della Corte sono decise a maggioranza e pronunciate in pubblica udienza. Su Europe by Satellite (EbS) English si trovano regolarmente immagini delle udienze.

La procedura del Tribunale è simile, ma non prevede il parere dell'avvocato generale.






7. La Corte dei conti europea

La Corte dei conti europea verifica le finanze dell'UE. Il suo ruolo è quello di migliorare la gestione finanziaria dell'UE e di riferire in merito all'uso dei fondi pubblici. È stata istituita nel 1975 e ha sede a Lussemburgo.

Obiettivo:
Per assicurarsi che si faccia il miglior uso possibile del denaro dei contribuenti dell’UE, la Corte dei conti ha il diritto di sottoporre a controllo (audit) qualsiasi persona od organizzazione che gestisca i fondi comunitari. La Corte effettua spesso controlli sul posto. I risultati sono resi noti in relazioni scritte sottoposte all'attenzione della Commissione e dei governi degli Stati membri.
La Corte dei conti non ha poteri giuridici propri. Se i controllori scoprono frodi o irregolarità, ne informano l’OLAF, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode.

Compiti:
Uno dei compiti fondamentali della Corte è quello di presentare al Parlamento europeo e al Consiglio una relazione annuale sull'esercizio precedente (il "discarico annuale"). Il Parlamento esamina dettagliatamente la relazione della Corte prima di decidere se approvare o meno la gestione del bilancio fatta dalla Commissione.

La Corte esprime anche dei pareri sulla legislazione finanziaria dell'UE e sulle norme in materia di lotta antifrode.
I controllori sono spesso impegnati in ispezioni presso le istituzioni europee, i paesi membri e i paesi beneficiari di sovvenzioni UE. Sebbene il lavoro della Corte riguardi prevalentemente i fondi di cui è responsabile la Commissione, nella pratica l'80% di queste entrate e spese sono gestite dalle autorità nazionali.

Composizione:
Affinché il suo operato sia efficace, la Corte dei conti deve agire in piena indipendenza rispetto alle altre istituzioni, pur mantenendo con queste contatti costanti.
La Corte è composta di un membro di ciascun paese dell'UE, nominato dal Consiglio per un mandato (rinnovabile) di sei anni. I membri designano tra di loro il presidente della Corte il cui mandato (anch'esso rinnovabile) è di tre anni.

Organizzazione:
La Corte dei conti si avvale di circa 800 dipendenti, fra cui traduttori, amministratori e controllori. Questi ultimi sono suddivisi in "équipe" e preparano i progetti sui quali la Corte delibera.






8. Il Processo Decisionale UE

Al fine di attuare le politiche dell’Unione, le istituzioni europee adottano gli atti giuridici necessari secondo le regole e le procedure decisionali previste dai trattati. In generale, la Commissione europea propone gli atti legislativi che vengono successivamente adottati dal Consiglio e dal Parlamento europeo.
Le tre procedure principali sono:
la consultazione
il parere conforme
la codecisione.


I cittadini hanno anch'essi la possibilità di intervenire nell'elaborazione delle politiche comunitarie.
All'inizio degli anni 2000, la Commissione ha avviato un vasto dibattito al fine di rendere il processo decisionale più trasparente, più efficace e più democratico. Tale iniziativa ha lo scopo di avvicinare i cittadini alle istituzioni europee.

IL PROCESSO DECISIONALE
• Procedure legislative
• L’iniziativa dei cittadini
• Regolamento finanziario
• Un bilancio per l'Europa (2014-2020)
• Verso un nuovo quadro finanziario 2007 - 2013
• Accordo interistituzionale sulla cooperazione in materia di bilancio
• Procedura di adozione degli accordi internazionali
• Il principio della cooperazione tra le istituzioni
• Cooperazione tra il Parlamento europeo e la Commissione europea
• Il processo di adesione di un nuovo Stato membro

GLI STRUMENTI GIURIDICI
• Le fonti del diritto dell'Unione europea
• Diritto primario
• Gli accordi internazionali
• Le fonti non scritte del diritto europeo: diritto complementare
• Gli atti unilaterali
• Gli atti convenzionali
• Il regolamento
• La decisione europea
• La direttiva
• Gli atti atipici

I LAVORI DELLE ISTITUZIONI Governance e legislazione comunitaria
• Libro bianco sulla governance
• Piano d'azione per legiferare meglio
• Esame strategico del programma "Legiferare meglio"
• Accordo interistituzionale «Legiferare meglio»
• Semplificare il contesto normativoArchivi
• Ridurre i costi amministrativi
• Minori formalità amministrative per promuovere la crescitaArchivi

COMUNICAZIONE E DIBATTITO SULLE ATTIVITÀ DELL'UE
• Un Piano D per la democrazia, il dialogo e il dibattito
• Migliorare la comunicazione sull'Europa
• Libro bianco sulla comunicazione
• Insieme per comunicare sull'Europa

PUBBLICITÀ, TRASPARENZA E ACCESSO AI DOCUMENTI
• Registro per la trasparenza
• L’accesso ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione
• L'accesso del pubblico ai documenti detenuti dalle istituzioniArchivi
• Iniziativa europea per la trasparenza (IET)
• Libro verde sull'iniziativa europea per la trasparenzaArchivi


ESECUZIONE DEGLI ATTI COMUNITARI Recepimento, applicazione e controllo
• L'efficacia diretta del diritto europeo
• Il primato del diritto europeo
• Il ricorso per annullamento
• Il ricorso per inadempimento
• Il ricorso per carenza
• Il rinvio pregiudiziale
• Il ricorso per responsabilità

ESECUZIONE DEGLI ATTI COMUNITARI
• Le competenze di esecuzione della Commissione