I Contenuti
La prima lettera di Pietro esorta a
riflettere sulla natura della vita cristiana, iniziata con il
battesimo, e vuole aiutare a superare la prova della persecuzione.
Fa riferimento alla morte e risurrezione di Cristo, Agnello
innocente e Servo sofferente. Il suo esempio rivela ai credenti il
senso del martirio e indica, nei patimenti accettati con amore, la
strada sicura per rompere con il peccato e conseguire la gioia
promessa ai perseguitati per la giustizia. Fra i suoi temi
principali sono: il sacerdozio regale di tutti i credenti (2,9), la
condizione del cristiano nel mondo (2,11-17), la vita familiare
(3,1-2), l'esortazione ai capi delle comunità (5,1-4). Lo schema
della lettera è il seguente:
Saluto (1,1-2)
La parola del
Vangelo (1,3-2,10)
Vita secondo il Vangelo (2,11-5,11)
Saluti
e augurio (5,12-14).
Le caratteristiche
La lettera
è scritta in buona lingua greca e osserva gli usi del genere
epistolare, con tanto di indirizzo, esordio e saluti; ma da 1,3 a
5,11 lo scritto si sviluppa come una grande esortazione dove il tema
del battesimo è centrale. Diversi autori vi hanno riconosciuto
frammenti di una liturgia battesimale. Oltre a formule di tipo
liturgico, ricorrono elenchi di vizi e di virtù. Vi è ribadito il
tema della speranza cristiana, fondata sulla risurrezione di Gesù.
Questa virtù sostiene i credenti nella prova e li rende certi
dell'eredità che li attende.
L'origine
L'autore si
presenta come "Pietro, apostolo di Gesù Cristo" (1,1), "testimone
delle sofferenze di Cristo" (5,1). Sono state avanzate dagli
studiosi alcune ragioni contro l'autenticità petrina, come la buona
forma della lingua greca e l'assenza di semitismi; la lettera è
stata invece ritenuta autentica dalle antiche tradizioni. Comunque
questo scritto ci fa vedere alcune caratteristiche dell'ambiente
petrino: reminiscenze evangeliche, che in questa lettera sono più
numerose di quelle che ricorrono in tutti gli scritti paolini; un
certo tipo di predicazione (vedi i discorsi di Pietro in At 2,14-36;
3,12-26; 10,34-43); familiarità con la lingua greca; presenza di
Pietro in "Babilonia" cioè a Roma (5,13); aiuto di
collaboratori-segretari, come Silvano (5,12). Forse è proprio
Silvano il discepolo al quale Pietro affidò la stesura della
lettera, probabilmente nei primi anni 60. Essa è indirizzata a
cristiani delle cinque province romane dell'Asia Minore. Si tratta
di comunità formate da credenti di origine pagana. Si dice infatti
che per loro "è finito il tempo trascorso nel soddisfare le passioni
dei pagani" (4,3). La persecuzione a cui la lettera allude, non è da
identificare con quella promossa dall'autorità dello Stato, ma
piuttosto con l'ostilità e il costante rifiuto che quei cristiani
subivano nel loro ambiente.
1Pietro, apostolo di Gesù Cristo, ai fedeli che vivono come stranieri, dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadòcia, nell’Asia e nella Bitinia, scelti 2secondo il piano stabilito da Dio Padre, mediante lo Spirito che santifica, per obbedire a Gesù Cristo e per essere aspersi dal suo sangue: a voi grazia e pace in abbondanza.
3Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva, 4per un’eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa è conservata nei cieli per voi, 5che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nell’ultimo tempo.
6Perciò siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un po’ di tempo, afflitti da varie prove, 7affinché la vostra fede, messa alla prova, molto più preziosa dell’oro – destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco – torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesù Cristo si manifesterà. 8Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciò esultate di gioia indicibile e gloriosa, 9mentre raggiungete la mèta della vostra fede: la salvezza delle anime.
10Su questa salvezza indagarono e scrutarono i profeti, che preannunciavano la grazia a voi destinata; 11essi cercavano di sapere quale momento o quali circostanze indicasse lo Spirito di Cristo che era in loro, quando prediceva le sofferenze destinate a Cristo e le glorie che le avrebbero seguite. 12A loro fu rivelato che, non per se stessi, ma per voi erano servitori di quelle cose che ora vi sono annunciate per mezzo di coloro che vi hanno portato il Vangelo mediante lo Spirito Santo, mandato dal cielo: cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.
13Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà. 14Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravate nell’ignoranza, 15ma, come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta. 16Poiché sta scritto: Sarete santi, perché io sono santo.
17E se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri. 18Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, 19ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. 20Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; 21e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.
22Dopo aver purificato le vostre anime con l’obbedienza alla verità per amarvi sinceramente come fratelli, amatevi intensamente, di vero cuore, gli uni gli altri, 23rigenerati non da un seme corruttibile ma incorruttibile, per mezzo della parola di Dio viva ed eterna. 24Perché
ogni carne è come l’erba
e tutta la sua gloria come un fiore di campo.
L’erba inaridisce, i fiori cadono,
25ma la parola del Signore rimane in eterno.
E questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato.
"NOTE" Capitolo 01 SALUTO (1,1-2) 1,1-2 Pietro si rivolge ai cristiani che vivono nella regione dell’Asia Minore con il duplice appellativo di scelti e stranieri. Il primo titolo di qualifica è in rapporto a Dio, che ne ha fatto oggetto di elezione (1,15; 2,9); il secondo in rapporto al mondo, nel quale risiedono come di passaggio (2,11; Gen 23,4) e in situazione di diaspora. 1,2 La vocazione cristiana è opera trinitaria: scaturisce dalla gratuita iniziativa del Padre e si attua nello Spirito mediante l’obbedienza e il sangue di Gesù Cristo, mediatore della nuova alleanza (Es 24,3-8; Lc 22,20; Eb 12,24). LA PAROLA DEL VANGELO (1,3-2,10) 1,3-12 Speranza gioiosa 1,3-12 Preghiera di lode per il dono della rigenerazione. La struttura della benedizione è trinitaria (Ef 1,3-14). 1,3-5 La speranza è detta viva per il suo legame con il Risorto. I rigenerati partecipano della vita definitiva inaugurata dalla risurrezione di Gesù. La salvezza di cui già fanno esperienza si manifesterà in tutta la sua realtà nel tempo escatologico (Rm 5,5; 8,24). 1,10-12 I profeti hanno parlato sotto l’influsso dello Spirito di Cristo, testimoniando in anticipo le sofferenze riguardanti il messia e le conseguenze positive che ne sarebbero seguite (Is 52,13-53,12; Sal 22; Lc 24,25-27). Coloro che predicano il Vangelo lo fanno sotto l’azione dello stesso Spirito, attestando così il compimento di un’unica mirabile economia. 1,13-21 Vivere santamente 1,16 Citazione di Lv 11,44; 19,2; 20,7; vedi anche 1Ts 4,3-8; Ef 1,4. 1,17 Pietro collega due aspetti a prima vista contrastanti: il rapporto filiale e il timore religioso. In sintonia con l’esperienza di Gesù, i cristiani si rivolgono a Dio chiamandolo Padre (Mt 6,9; Lc 11,2). Ma questa confidenza esige un impegno corrispondente: Dio è il Padre santo (Gv 17,11). 1,18-21 Il prezzo della nostra liberazione è il sangue prezioso di Cristo (vedi anche 1,2), agnello pasquale (1Cor 5,7), che Dio ha prescelto fin dall’eternità. 1,22-25 La parola di vita 1,24-25 Citazione di Is 40,6-8.
1Allontanate dunque ogni genere di cattiveria e di frode, ipocrisie, gelosie e ogni maldicenza. 2Come bambini appena nati desiderate avidamente il genuino latte spirituale, grazie al quale voi possiate crescere verso la salvezza, 3se davvero avete gustato che buono è il Signore. 4Avvicinandovi a lui, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, 5quali pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. 6Si legge infatti nella Scrittura:
Ecco, io pongo in Sion
una pietra d’angolo, scelta, preziosa,
e chi crede in essa non resterà deluso.
7Onore dunque a voi che credete; ma per quelli che non credono
la pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata pietra d’angolo
8e sasso d’inciampo, pietra di scandalo.
Essi v’inciampano perché non obbediscono alla Parola. A questo erano destinati. 9Voi invece siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. 10Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete popolo di Dio; un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia.
11Carissimi, io vi esorto come stranieri e pellegrini ad astenervi dai cattivi desideri della carne, che fanno guerra all’anima. 12Tenete una condotta esemplare fra i pagani perché, mentre vi calunniano come malfattori, al vedere le vostre buone opere diano gloria a Dio nel giorno della sua visita. 13Vivete sottomessi ad ogni umana autorità per amore del Signore: sia al re come sovrano, 14sia ai governatori come inviati da lui per punire i malfattori e premiare quelli che fanno il bene. 15Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all’ignoranza degli stolti, 16come uomini liberi, servendovi della libertà non come di un velo per coprire la malizia, ma come servi di Dio. 17Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.
18Domestici, state sottomessi con profondo rispetto ai vostri padroni, non solo a quelli buoni e miti, ma anche a quelli prepotenti. 19Questa è grazia: subire afflizioni, soffrendo ingiustamente a causa della conoscenza di Dio; 20che gloria sarebbe, infatti, sopportare di essere percossi quando si è colpevoli? Ma se, facendo il bene, sopporterete con pazienza la sofferenza, ciò sarà gradito davanti a Dio. 21A questo infatti siete stati chiamati, perché
anche Cristo patì per voi,
lasciandovi un esempio,
perché ne seguiate le orme:
22egli non commise peccato
e non si trovò inganno sulla sua bocca;
23insultato, non rispondeva con insulti,
maltrattato, non minacciava vendetta,
ma si affidava a colui
che giudica con giustizia.
24Egli portò i nostri peccati nel suo corpo
sul legno della croce,
perché, non vivendo più per il peccato,
vivessimo per la giustizia;
dalle sue piaghe siete stati guariti.
25Eravate erranti come pecore,
ma ora siete stati ricondotti
al pastore e custode delle vostre anime.
"NOTE" Capitolo 02 2,1-10 Come pietre vive 2,2 latte spirituale: vedi 1Cor 3,1-2; Eb 5,12. 2,6-8 Citazione di Is 28,16; Sal 118,22; Is 8,14. 2,9-10 Pietro riferisce ai cristiani le caratteristiche fondamentali del popolo di Dio: elezione, dignità sacerdotale e vocazione profetica (Es 19,6; Is 43,20; At 2,13-21; Ap 5,9-10). Al v. 9 si cita Is 43,21 e per il v. 10 vedi Os 1,6.9; 2,1. VITA SECONDO IL VANGELO (2,11-5,11) 2,11-17 I cristiani nella vita sociale 2,13 Vivere sottomessi significa restare al proprio posto con libertà interiore e spirito di servizio (Rm 13,1-7; Tt 3,1). 2,15 Il principio fondamentale che regola il comportamento cristiano è fare il bene in qualunque situazione (vedi anche v. 20; 3,13-17; 4,19). 2,18-25 Soffrire sull’esempio di Cristo 2,18-25 Il brano apre la serie di esortazioni note come codice di comportamento familiare (vedi Col 3,18-4,1; Ef 5,21-6,9). 2,21-25 Questo brano ha il sapore di un antico inno, elaborato sulla base di Is 53. Ricorda l’assoluta innocenza del Cristo, la sua mitezza e il totale affidamento a Dio. Grazie alla sua passione siamo stati guariti e ricondotti al pastore (Ez 34,11-16; Gv 10,11-15; Eb 13,20).
1Allo stesso modo voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti, perché, anche se alcuni non credono alla Parola, vengano riguadagnati dal comportamento delle mogli senza bisogno di discorsi, 2avendo davanti agli occhi la vostra condotta casta e rispettosa. 3Il vostro ornamento non sia quello esteriore – capelli intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti – 4ma piuttosto, nel profondo del vostro cuore, un’anima incorruttibile, piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio. 5Così un tempo si ornavano le sante donne che speravano in Dio; esse stavano sottomesse ai loro mariti, 6come Sara che obbediva ad Abramo, chiamandolo signore. Di lei siete diventate figlie, se operate il bene e non vi lasciate sgomentare da alcuna minaccia.
7Così pure voi, mariti, trattate con riguardo le vostre mogli, perché il loro corpo è più debole, e rendete loro onore perché partecipano con voi della grazia della vita: così le vostre preghiere non troveranno ostacolo.
8E infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. 9Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene. A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua benedizione.
10Chi infatti vuole amare la vita
e vedere giorni felici
trattenga la lingua dal male
e le labbra da parole d’inganno,
11eviti il male e faccia il bene,
cerchi la pace e la segua,
12perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti
e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere;
ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male.
13E chi potrà farvi del male, se sarete ferventi nel bene? 14Se poi doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non sgomentatevi per paura di loro e non turbatevi, 15ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. 16Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo. 17Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, 18perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. 19E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, 20che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. 21Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. 22Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.
"NOTE" Capitolo 03 3,1-12 Stile di vita coniugale ed ecclesiale 3,1 La sottomissione delle donne ai mariti rispecchia il quadro culturale del tempo. Ma si coglie anche una provocazione missionaria: il comportamento delle donne sante è più eloquente di ogni discorso nei confronti dei mariti che non credono. 3,8-9 Occorre vivere relazioni fraterne e solidali, vincendo il male con il bene (Lc 6,28; Rm 12,9-10). 3,10-12 Citazione di Sal 34,13-17. 3,13-22 La speranza che è in noi 3,14-15 Citazione di Is 8,12-13. 3,19-21 Il testo afferma l’universalità della salvezza operata da Cristo. Il suo annuncio raggiunge anche i morti (vedi 4,6). Nell’ambiente giudaico i contemporanei di Noè erano considerati il prototipo dei non credenti, e come tali esclusi dalla salvezza. Ma Cristo è morto per ricondurre a Dio gli ingiusti, anche quelli del passato. 3,22 Il Cristo risorto esercita il suo potere anche sugli angeli e sulle potenze cosmiche (Ef 1,20-22).
1Avendo Cristo sofferto nel corpo, anche voi dunque armatevi degli stessi sentimenti. Chi ha sofferto nel corpo ha rotto con il peccato, 2per non vivere più il resto della sua vita nelle passioni umane, ma secondo la volontà di Dio. 3È finito il tempo trascorso nel soddisfare le passioni dei pagani, vivendo nei vizi, nelle cupidigie, nei bagordi, nelle orge, nelle ubriachezze e nel culto illecito degli idoli. 4Per questo trovano strano che voi non corriate insieme con loro verso questo torrente di perdizione, e vi oltraggiano. 5Ma renderanno conto a colui che è pronto a giudicare i vivi e i morti. 6Infatti anche ai morti è stata annunciata la buona novella, affinché siano condannati, come tutti gli uomini, nel corpo, ma vivano secondo Dio nello Spirito.
7La fine di tutte le cose è vicina. Siate dunque moderati e sobri, per dedicarvi alla preghiera. 8Soprattutto conservate tra voi una carità fervente, perché la carità copre una moltitudine di peccati. 9Praticate l’ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare. 10Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. 11Chi parla, lo faccia con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l’energia ricevuta da Dio, perché in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen!
12Carissimi, non meravigliatevi della persecuzione che, come un incendio, è scoppiata in mezzo a voi per mettervi alla prova, come se vi accadesse qualcosa di strano. 13Ma, nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. 14Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria, che è Spirito di Dio, riposa su di voi. 15Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida o ladro o malfattore o delatore. 16Ma se uno soffre come cristiano, non ne arrossisca; per questo nome, anzi, dia gloria a Dio.
17È questo il momento in cui ha inizio il giudizio a partire dalla casa di Dio; e se incomincia da noi, quale sarà la fine di quelli che non obbediscono al vangelo di Dio? 18E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell’empio e del peccatore? 19Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, consegnino la loro vita al Creatore fedele, compiendo il bene.
"NOTE" Capitolo 04 4,1-11 Vivere secondo la volontà di Dio 4,8 Citazione di Pr 10,12. 4,10 Ciascuno ha ricevuto un dono da Dio, un carisma da valorizzare per il bene comune (Rm 12,6-8; 1Cor 12). 4,12-19 Lieti di soffrire con Cristo 4,12 L’immagine del fuoco indica una situazione di prova (vedi Pr 27,21; Sal 66,10). 4,14 Citazione di Is 11,2. 4,18 Citazione di Pr 11,31 (LXX).
1Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: 2pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non perché costretti ma volentieri, come piace a Dio, non per vergognoso interesse, ma con animo generoso, 3non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. 4E quando apparirà il Pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce.
5Anche voi, giovani, siate sottomessi agli anziani. Rivestitevi tutti di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili.
6Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché vi esalti al tempo opportuno, 7riversando su di lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi. 8Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare. 9Resistetegli saldi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono imposte ai vostri fratelli sparsi per il mondo.
10E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta. 11A lui la potenza nei secoli. Amen!
12Vi ho scritto brevemente per mezzo di Silvano, che io ritengo fratello fedele, per esortarvi e attestarvi che questa è la vera grazia di Dio. In essa state saldi! 13Vi saluta la comunità che vive in Babilonia e anche Marco, figlio mio. 14Salutatevi l’un l’altro con un bacio d’amore fraterno. Pace a voi tutti che siete in Cristo!
"NOTE" Capitolo 05 5,1-4 Ai responsabili della comunità 5,1 Pietro si rivolge ai responsabili delle comunità cristiane (anziani, in greco presbyteroi), ponendosi sul loro stesso livello. Si definisce “compresbìtero”, anziano come loro. 5,5-11 Umili e pronti a servire 5,5 Tutti, nella comunità cristiana, devono rivestirsi di umiltà, l’atteggiamento che consente il servizio reciproco. Citazione di Pr 3,34 (LXX); vedi anche Gc 4,6. 5,8 Citazione di Sal 22,14. SALUTI E AUGURIO (5,12-14) 5,13 La comunità di Pietro risiede in Roma, menzionata sotto lo pseudonimo di Babilonia, simbolo della città pagana (Is 21,9; Ger 28,4 ; Ap 14,8).