I Contenuti
Paolo si presenta in questa lettera come il
prigioniero di Cristo (3,1). Lo stesso accade nelle lettere ai
Filippesi, ai Colossesi e nel biglietto a Filèmone: sono le
cosiddette "lettere della prigionia" che, tradizionalmente, si fanno
risalire alla prima carcerazione dell'apostolo subita a Roma negli
anni 61-63. La lettera agli Efesini può essere divisa in due parti.
La prima (1,3-3,21) delinea il misterioso disegno di Dio, che ha
avuto inizio prima della creazione del mondo, e che porta gli uomini
alla salvezza in Cristo: un disegno che coinvolge cielo e terra, e
dove Giudei e pagani trovano pace e unità, per formare un solo
popolo, quel corpo di cui Cristo è il capo, quell'edificio di cui
egli è la pietra d'angolo. La seconda parte (4,1-6,20) è un invito
insistente ai destinatari perché rendano testimonianza della loro
fede, soprattutto nei rapporti familiari e sociali. Lo schema della
lettera è il seguente:
Saluto e augurio (1,1-2)
Salvàti in
Cristo (1,3-3,21)
Vita cristiana (4,1-6,20)
Conclusione e
augurio (6,21-24).
Le caratteristiche
La lettera è
priva di riferimenti alla persona dell'apostolo e alla situazione
della comunità. Ha un andamento solenne, a volte innico (1,3-14), e
una prospettiva più ampia del solito, che si allarga alle dimensioni
dell'universo. Essa approfondisce, in un'ampia sintesi dottrinale,
il mistero di Cristo e della Chiesa
L'origine
La lettera agli Efesini è di ambiente paolino, ma la sua origine è oggetto di discussione. Lo stile di Efesini è alquanto nuovo rispetto a quello delle grandi lettere (Rm; 1-2Cor; Gal); inoltre è singolarmente vicina alla lettera ai Colossesi, tanto che vi si riscontrano numerosi passi paralleli. Alcuni studiosi attribuiscono questa lettera non direttamente a Paolo, ma a un suo discepolo, che ne avrebbe sviluppato il messaggio in un'età successiva alla morte dell'apostolo, negli anni 80. Sembra tuttavia più fondato considerare la lettera agli Efesini come uno scritto di Paolo, che avrebbe dato, però, ampia libertà nella stesura a un suo discepolo o segretario il quale ha sviluppato idee già espresse in Colossesi. Probabilmente le due lettere sono state composte a breve distanza di tempo l'una dall'altra, negli anni della prigionia romana tra il 61 e il 63. Paolo aveva trascorso circa tre anni a Èfeso (At 19,8-10; 20,31). Grazie all'opera dei suoi collaboratori, il Vangelo era stato annunziato anche in altre città (At 19,10; 1Cor 16,8-9). Si pensa che, all'origine, la lettera sia stata inviata non a una sola Chiesa ma a un gruppo di Chiese dell'Asia Minore e che, nella tradizione successiva, vi sia rimasto il nome di quella di Èfeso. Ciò sarebbe confermato dal fatto che in molti manoscritti questo nome non compare. Comunque si tratta di un ambiente formato in prevalenza da cristiani non provenienti dal giudaismo e la cui fede era poco matura, ancora influenzata da una mentalità pagana (4,17-5,20).
1Paolo, apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, ai santi che sono a Èfeso credenti in Cristo Gesù: 2grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
3Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
4In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
5predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
6a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
7In lui, mediante il suo sangue,
abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe,
secondo la ricchezza della sua grazia.
8Egli l’ha riversata in abbondanza su di noi
con ogni sapienza e intelligenza,
9facendoci conoscere il mistero della sua volontà,
secondo la benevolenza che in lui si era proposto
10per il governo della pienezza dei tempi:
ricondurre al Cristo, unico capo, tutte le cose,
quelle nei cieli e quelle sulla terra.
11In lui siamo stati fatti anche eredi,
predestinati – secondo il progetto di colui
che tutto opera secondo la sua volontà –
12a essere lode della sua gloria,
noi, che già prima abbiamo sperato nel Cristo.
13In lui anche voi,
dopo avere ascoltato la parola della verità,
il Vangelo della vostra salvezza,
e avere in esso creduto,
avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,
14il quale è caparra della nostra eredità,
in attesa della completa redenzione
di coloro che Dio si è acquistato a lode della sua gloria.
15Perciò anch’io, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, 16continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, 17affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; 18illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi 19e qual è la straordinaria grandezza della sua potenza verso di noi, che crediamo, secondo l’efficacia della sua forza e del suo vigore.
20Egli la manifestò in Cristo,
quando lo risuscitò dai morti
e lo fece sedere alla sua destra nei cieli,
21al di sopra di ogni Principato e Potenza,
al di sopra di ogni Forza e Dominazione
e di ogni nome che viene nominato
non solo nel tempo presente ma anche in quello futuro.
22 Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi
e lo ha dato alla Chiesa come capo su tutte le cose:
23essa è il corpo di lui,
la pienezza di colui che è il perfetto compimento di tutte le cose.
"NOTE" Capitolo 01 SALUTO E AUGURIO (1,1-2) 1,1 I santi sono i cristiani, consacrati a Dio mediante la fede in Gesù e il battesimo (2,19; 3,8). SALVÀTI IN CRISTO (1,3-3,21) 1,3-14 Scelti secondo un disegno d’amore 1,3-14 Questa grande preghiera di benedizione è un inno alla bontà di Dio Padre. Il brano si ricollega in particolare a Rm 8,28-30. 1,3 La benedizione spirituale è il dono della salvezza, che Dio comunica ai credenti per mezzo di Gesù Cristo e per l’azione del suo Spirito. L’espressione nei cieli indica la dimora di Dio (1,20; 3,10). 1,6 Scopo ultimo del disegno salvifico di Dio è la rivelazione e il riconoscimento del suo amore gratuito, che si manifesta e viene comunicato con pienezza nel suo Figlio (1,10.14). 1,10 La pienezza dei tempi è un’espressione paolina, per indicare il compimento del disegno di Dio nella storia (Gal 4,4). Tutta la realtà creata trova il suo senso e la sua coesione profonda in rapporto a Cristo, costituito da Dio capo unico e universale. 1,11-14 In Gesù Cristo l’azione salvifica di Dio raggiunge i due gruppi di credenti: noi, i cristiani di origine ebraica, che custodiscono la speranza messianica; voi, quelli provenienti dai pagani, che hanno accolto l’annuncio del Vangelo e sono consacrati dallo Spirito Santo per la salvezza finale. 1,15-23 Preghiera di ringraziamento e di lode 1,21 Con le espressioni Principato e Potenza, Forza e Dominazione si vuole indicare ogni forma di potenza creata sulla quale si esercita la signoria di Gesù risorto (vedi ancora Rm 8,38; 1Cor 15,24; Col 1,16; 2,10.15). 1,22 Sal 8,7, che parla della posizione dell’essere umano nel creato, è riferito a Gesù Cristo Signore. 1,23 L’azione di Dio per mezzo di Gesù Cristo, costituito capo su tutte le cose (v. 22), si manifesta nella Chiesa e raggiunge tutte le realtà (1,9-10; Col 1,18-20; 2,9-10).
1Anche voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, 2nei quali un tempo viveste, alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle Potenze dell’aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli. 3Anche tutti noi, come loro, un tempo siamo vissuti nelle nostre passioni carnali seguendo le voglie della carne e dei pensieri cattivi: eravamo per natura meritevoli d’ira, come gli altri. 4Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, 5da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati. 6Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesù, 7per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
8Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; 9né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene. 10Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo.
11Perciò ricordatevi che un tempo voi, pagani nella carne, chiamati non circoncisi da quelli che si dicono circoncisi perché resi tali nella carne per mano d’uomo, 12ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. 13Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
14Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
15Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
16e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
17Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
18Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.
19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. 21In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
"NOTE" Capitolo 02 2,1-10 Dalla morte alla vita 2,2 L’espressione principe delle Potenze dell’aria richiama quella di Gv 12,31; 14,30: principe di questo mondo. Si fa riferimento all’aria, cioè alle regioni inferiori del cielo. 2,6 Uniti a Gesù Cristo per mezzo del battesimo i credenti sono morti, risorti e, fin d’ora, hanno la garanzia di essere partecipi dei beni celesti (Col 3,3-4; Fil 3,20). 2,11-22 Giudei e pagani uniti a Cristo 2,14-18 La composizione di stile poetico inizia con l’attribuzione a Gesù di una caratteristica messianica, la pace (Is 9,5; Mi 5,4; Lc 2,14). 2,15 L’osservanza delle prescrizioni legali, che contraddistingue gli Ebrei, crea un muro di separazione con i pagani. Nella morte di Gesù viene superata questa divisione, perché nel suo atto di amore egli disinnesca la reciproca ostilità dei due gruppi. 2,17 L’evento salvifico cristiano e l’annuncio del Vangelo sono riletti con riferimento ai testi profetici di Is 57,19 e Zc 9,10. 2,19 Coloro che provengono dal mondo pagano, un tempo esclusi dalla cittadinanza d’Israele, ora mediante il battesimo sono diventati concittadini dei santi, cioè membri del popolo di Dio, e appartengono alla Chiesa, che è la famiglia di Dio. 2,20 L’espressione apostoli e profeti si riferisce ai missionari e ai profeti cristiani, incaricati di annunziare il Vangelo e di animare la comunità mediante un carisma particolare dello Spirito (3,5; 4,11; 1Cor 12,28-29). Gesù Cristo è la pietra di fondazione sicura sulla quale è costruita la Chiesa, tempio (v. 21) di Dio (Is 28,16; Mt 21,42; 1Cor 3,10-11.16; 2Cor 6,16).
1Per questo io, Paolo, il prigioniero di Cristo per voi pagani... 2penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: 3per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero, di cui vi ho già scritto brevemente. 4Leggendo ciò che ho scritto, potete rendervi conto della comprensione che io ho del mistero di Cristo. 5Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: 6che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo, 7del quale io sono divenuto ministro secondo il dono della grazia di Dio, che mi è stata concessa secondo l’efficacia della sua potenza. 8A me, che sono l’ultimo fra tutti i santi, è stata concessa questa grazia: annunciare alle genti le impenetrabili ricchezze di Cristo 9e illuminare tutti sulla attuazione del mistero nascosto da secoli in Dio, creatore dell’universo, 10affinché, per mezzo della Chiesa, sia ora manifestata ai Principati e alle Potenze dei cieli la multiforme sapienza di Dio, 11secondo il progetto eterno che egli ha attuato in Cristo Gesù nostro Signore, 12nel quale abbiamo la libertà di accedere a Dio in piena fiducia mediante la fede in lui. 13Vi prego quindi di non perdervi d’animo a causa delle mie tribolazioni per voi: sono gloria vostra.
14Per questo io piego le ginocchia davanti al Padre, 15dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, 16perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. 17Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, 18siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, 19e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio.
20A colui che in tutto ha potere di fare
molto più di quanto possiamo domandare o pensare,
secondo la potenza che opera in noi,
21a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù
per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen.
"NOTE" Capitolo 03 3,1-13 Paolo l’apostolo dei pagani 3,14-21 Radicati e fondati nella carità 3,18 Le quattro dimensioni, che nella concezione popolare indicano la totalità dello spazio, suggeriscono l’immensità dell’amore di Cristo. 3,20-21 Una breve dossologia chiude la prima parte della lettera.
1Io dunque, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, 2con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, 3avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. 4Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; 5un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. 6Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
7A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. 8Per questo è detto:
Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini.
9Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? 10Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
11Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, 12per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, 13finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo. 14Così non saremo più fanciulli in balìa delle onde, trasportati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, ingannati dagli uomini con quella astuzia che trascina all’errore. 15Al contrario, agendo secondo verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa tendendo a lui, che è il capo, Cristo. 16Da lui tutto il corpo, ben compaginato e connesso, con la collaborazione di ogni giuntura, secondo l’energia propria di ogni membro, cresce in modo da edificare se stesso nella carità.
17Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, 18accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell’ignoranza che è in loro e della durezza del loro cuore. 19Così, diventati insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza e, insaziabili, commettono ogni sorta di impurità.
20Ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, 21se davvero gli avete dato ascolto e se in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, 22ad abbandonare, con la sua condotta di prima, l’uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, 23a rinnovarvi nello spirito della vostra mente 24e a rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità. 25Perciò, bando alla menzogna e dite ciascuno la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. 26Adiratevi, ma non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, 27e non date spazio al diavolo. 28Chi rubava non rubi più, anzi lavori operando il bene con le proprie mani, per poter condividere con chi si trova nel bisogno. 29Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca, ma piuttosto parole buone che possano servire per un’opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano. 30E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione. 31Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, grida e maldicenze con ogni sorta di malignità. 32Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
"NOTE" Capitolo 04 VITA CRISTIANA (4,1-6,20) 4,1-16 L’unità del corpo di Cristo 4,8 Il testo di Sal 68,19 è adattato per esprimere l’ascensione e la glorificazione celeste di Gesù risorto. 4,11 Si elencano cinque ministeri della Chiesa, che risalgono ai doni spirituali del Cristo risorto. Essi devono contribuire a rendere tutta la comunità ministeriale, per costruire il corpo di Cristo (vedi 1Cor 12,8-10). 4,13 La maturità cristiana ha il suo prototipo in Gesù Cristo. Perciò si realizza nell’ambito dell’unica fede e nella comunione vitale con Gesù Cristo, Figlio di Dio. 4,16 La carità, cioè l’amore vissuto in Cristo, è la radice e il clima ideale per rendere possibile la crescita armoniosa della Chiesa come corpo di Cristo (1Cor 12,12-14.31). 4,17-32 La vita nuova in Cristo 4,24 L’uomo nuovo, che corrisponde al progetto di Dio creatore, è la condizione umana inaugurata e resa possibile dalla morte e risurrezione di Gesù Cristo (2,15-16; Rm 6,4; 2Cor 5,17; Col 3,10). 4,25-26 Le due citazioni bibliche (Zc 8,16 e Sal 4,5) servono a dare autorevolezza al programma di vita per i battezzati. 4,30 La discordia rattrista lo Spirito Santo, che sta alla radice dell’amore ed è la garanzia della salvezza finale.
1Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, 2e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
3Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – 4né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! 5Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio.
6Nessuno vi inganni con parole vuote: per queste cose infatti l’ira di Dio viene sopra coloro che gli disobbediscono. 7Non abbiate quindi niente in comune con loro. 8Un tempo infatti eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce; 9ora il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. 10Cercate di capire ciò che è gradito al Signore. 11Non partecipate alle opere delle tenebre, che non danno frutto, ma piuttosto condannatele apertamente. 12Di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare, 13mentre tutte le cose apertamente condannate sono rivelate dalla luce: tutto quello che si manifesta è luce. 14Per questo è detto:
«Svégliati, tu che dormi,
risorgi dai morti
e Cristo ti illuminerà».
15Fate dunque molta attenzione al vostro modo di vivere, comportandovi non da stolti ma da saggi, 16facendo buon uso del tempo, perché i giorni sono cattivi. 17Non siate perciò sconsiderati, ma sappiate comprendere qual è la volontà del Signore. 18E non ubriacatevi di vino, che fa perdere il controllo di sé; siate invece ricolmi dello Spirito, 19intrattenendovi fra voi con salmi, inni, canti ispirati, cantando e inneggiando al Signore con il vostro cuore,
20rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.
21Nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: 22le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; 23il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. 24E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti in tutto.
25E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, 26per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, 27e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. 28Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. 29Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, 30poiché siamo membra del suo corpo. 31Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. 32Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! 33Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito.
"NOTE" Capitolo 05 5,1-14 Siete luce nel Signore 5,2 sacrificio di soave odore: a lui gradito (vedi Es 29,18; Sal 40,7). 5,8 tenebra e luce: immagini antitetiche per indicare due condizioni spirituali contrapposte. I credenti sono diventati figli della luce grazie al battesimo (Rm 13,12; Col 1,12-13; 1Ts 5,4). 5,14 Viene citato probabilmente un frammento di un inno battesimale. 5,15-20 Il comportamento dei cristiani 5,16 Il tempo è l’era della salvezza, che va dalla risurrezione di Cristo alla sua venuta gloriosa, alla fine dei tempi. 5,21-33 Mogli e mariti 5,21-33 Il programma di vita per i battezzati viene esemplificato con un elenco di doveri relativi alla vita familiare. In primo luogo, si presentano i doveri reciproci tra gli sposi. La novità di questo elenco, rispetto a quelli dell’ambiente giudaico ed ellenistico, è il riferimento a Gesù Cristo Signore, che è il modello e la fonte dell’amore dei cristiani (5,21-6,9; vedi anche Col 3,18-4,1). 5,26 La sezione dedicata ai doveri dei mariti verso le mogli si dilata in una catechesi sul rapporto di Cristo con la Chiesa, sua sposa, che egli rende pura mediante il bagno battesimale. 5,31-32 La citazione di Gen 2,24 è riferita all’unione di Cristo con la Chiesa, unione che viene proposta come prototipo di quella degli sposi cristiani. Questo è il grande mistero, cioè il disegno salvifico di Dio ora svelato e attuato (1,9; 3,3.9). A questo brano si fa riferimento di solito per spiegare la natura sacramentale del matrimonio cristiano.
1Figli, obbedite ai vostri genitori nel Signore, perché questo è giusto. 2Onora tuo padre e tua madre! Questo è il primo comandamento che è accompagnato da una promessa: 3perché tu sia felice e goda di una lunga vita sulla terra. 4E voi, padri, non esasperate i vostri figli, ma fateli crescere nella disciplina e negli insegnamenti del Signore.
5Schiavi, obbedite ai vostri padroni terreni con rispetto e timore, nella semplicità del vostro cuore, come a Cristo, 6non servendo per farvi vedere, come fa chi vuole piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, facendo di cuore la volontà di Dio, 7prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini. 8Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo che libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene.
9Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che il Signore, loro e vostro, è nei cieli e in lui non vi è preferenza di persone.
10Per il resto, rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. 11Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo. 12La nostra battaglia infatti non è contro la carne e il sangue, ma contro i Principati e le Potenze, contro i dominatori di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
13Prendete dunque l’armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno cattivo e restare saldi dopo aver superato tutte le prove. 14State saldi, dunque: attorno ai fianchi, la verità; indosso, la corazza della giustizia; 15i piedi, calzati e pronti a propagare il vangelo della pace. 16Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; 17prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio. 18In ogni occasione, pregate con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, e a questo scopo vegliate con ogni perseveranza e supplica per tutti i santi. 19E pregate anche per me, affinché, quando apro la bocca, mi sia data la parola, per far conoscere con franchezza il mistero del Vangelo, 20per il quale sono ambasciatore in catene, e affinché io possa annunciarlo con quel coraggio con il quale devo parlare.
21Tìchico – fratello carissimo e fedele ministro nel Signore – vi darà notizie di tutto quello che io faccio, affinché sappiate anche voi ciò che mi riguarda. 22Ve lo mando proprio allo scopo di farvi avere mie notizie e per confortare i vostri cuori.
23Ai fratelli pace e carità con fede da parte di Dio Padre e del Signore Gesù Cristo. 24La grazia sia con tutti quelli che amano il Signore nostro Gesù Cristo con amore incorruttibile.
"NOTE" Capitolo 06 6,1-4 Figli e genitori 6,1-4 Un secondo quadro dei doveri familiari riguarda i rapporti tra figli e genitori. La citazione di Es 20,12 nei vv. 2-3 conferma la grande importanza che ha per i cristiani il comando relativo ai genitori. 6,5-9 Schiavi e padroni 6,10-20 La lotta spirituale CONCLUSIONE E AUGURIO (6,21-24) 6,21-24 La lettera si chiude con un brano di stile epistolare, dove si trova la formula tradizionale dell’augurio e saluto cristiano. 6,21 Tìchico: è conosciuto come un cristiano collaboratore di Paolo (vedi At 20,4; Col 4,7; 2Tm 4,12; Tt 3,12).