I Contenuti
Come i libri di Samuele, anche i due libri
dei Re costituivano all'inizio un libro unico. Contengono la storia
della monarchia, dagli ultimi tempi della vita di Davide fino alla
distruzione di Gerusalemme, alla deportazione e alla liberazione del
re Ioiachìn dalla prigione (561 a.C.: 2Re 25,27-30). I primi
capitoli concludono la storia della successione da Davide a
Salomone, descrivendo la vecchiaia di Davide e il suo tramonto.
Segue la storia di Salomone (1Re 3-11), presentato come colui che
riceve il dono della saggezza, realizza le splendide costruzioni del
tempio e della reggia, si dedica a varie forme di commercio. A
questo quadro di magnificenza il libro ne affianca subito un altro:
Salomone scontenta i sudditi, pecca e muore da idolatra. Dal
malgoverno di Salomone deriva la divisione in due regni: quello del
nord (o Israele) e quello del sud (o Giuda). Allo scisma politico si
accompagna, nel nord, lo scisma religioso, con la costruzione dei
vitelli d'oro, collocati nei santuari di Dan e di Betel (1Re 12-13).
A questo punto il libro incomincia la trattazione dei regni divisi,
con una rapida biografia dei primi re (1Re 14-16). La digressione
sui profeti Elia (1Re 17,1-2Re 1,18) ed Eliseo (2Re 2,19-13,25)
interrompe la storia dei regni, che viene ripresa dopo il racconto
della morte di Eliseo. Ancora due tappe: la prima termina con la
caduta del regno del nord o regno di Samaria (722 - per altri 721 -
a.C.: 2Re 14-17); la seconda con la caduta del regno di Giuda, la
distruzione di Gerusalemme (587 - per altri 586 - a.C.), il
governatorato di Godolia e, infine, la grazia concessa al re
Ioiachìn (2Re 18-25). I libri dei Re possono essere divisi in questo
modo:
Successione di Davide (1Re 1,1-2,46)
Storia di Salomone
(1Re 3,1-11,43)
Scisma politico e religioso (1Re 12,1-13,34)
I
due regni fino a Elia (1Re 14,1-16,34)
Ciclo di Elia (1Re
17,1-2Re 2,18)
Ciclo di Eliseo (2Re 2,19-13,25)
Israele e
Giuda fino alla caduta di Samaria (2Re 14,1-17,41)
Giuda fino
alla caduta di Gerusalemme (2Re 18,1-25,30).
Le
caratteristiche
Nella storia del popolo di Dio i libri dei
Re costituiscono un punto cruciale e drammatico. Nei primi capitoli,
il testamento religioso di Davide (1Re 2,1-4) e le preghiere di
Salomone (1Re 3,6-9; 8,15-21.23-53.56-61) manifestano un'adesione
profonda al Dio dell'alleanza e segnano un momento straordinario di
grandi attese. Le promesse fatte dal Signore ad Abramo e a Mosè si
vanno adempiendo poiché, finalmente, Giuda e Israele "per
quantità... numerosi come la sabbia del mare" (1Re 4,20) vivono in
tranquillità nella loro terra (1Re 8,56). Ben presto, però, sia il
re che il popolo moltiplicano le infedeltà all'alleanza e, al
termine del secondo libro, lo scenario è totalmente cambiato: il
regno di Israele è definitivamente scomparso, Gerusalemme è rasa al
suolo, il tempio distrutto, il popolo di Giuda deportato in
Babilonia; unica debole luce è la riabilitazione del discendente
davidico, il re Ioiachìn (2Re 25,27-30). Nel raccontare questa
immensa tragedia, i libri dei Re, che fanno parte dell'opera
deuteronomistica, non si preoccupano di narrare gli eventi con
esattezza e in modo completo, ma offrono una riflessione teologica
sui fatti, partendo dalle grandi affermazioni del Deuteronomio. Per
questa ragione, il narratore che riserva pochissimo spazio - una
quindicina di versetti in tutto - ai due grandi re del nord, Omri e
Geroboamo II, si diffonde invece con singolare ampiezza sulla vita
di Elia e di Eliseo e su temi attinenti al culto e all'alleanza. Il
Deuteronomista tuttavia si preoccupa anche di riportare fedelmente i
fatti; lo dimostra tra l'altro la quantità di fonti - una decina -,
di eterogenea provenienza, che egli cita e che poi sono andate
perdute: in particolare il "libro delle Cronache dei re d'Israele"
(1Re 14,19, citato altre sedici volte), il "libro delle Cronache dei
re di Giuda" (1Re 14,29, citato altre quattordici volte), il "libro
delle gesta di Salomone" (1Re 11,41). Alcuni episodi narrati in 1-2
Re sono ricordati anche in documenti extrabiblici, specialmente
assiri e babilonesi.
L'origine
I libri dei Re
rappresentano il punto di arrivo di tradizioni diverse, alcune assai
antiche, che forse ebbero una prima parziale edizione già in età
pre-esilica. Alla formazione di questi libri contribuirono molti
autori; l'opera ebbe la sua forma definitiva al tempo dell'esilio
babilonese, probabilmente non molto dopo il 561, quando il re
Ioiachìn venne liberato dalla prigione (2Re 25,27-30). Poiché nei
due libri non v'è alcun accenno al ritorno dei deportati alla terra
di Canaan, alcuni studiosi pensano che l'opera sia stata conclusa
prima del 538 a.C.